Dolori notturni

I dolori notturni improvvisi che si ripetono nel tempo possono portare all’insorgenza dell’insonnia, agli sbalzi d’umore e se non trattati possono arrivare a favorire lo sviluppo di stati depressivi.

Spesso i dolori notturni non sono di origine organica, bensì psicosomatica (sono generati dall’ansia, dalle preoccupazioni, dalle angosce) e possono essere talmente forti che per alleviarli spesso si ricorre ad una riabilitazione fisioterapica combinata a delle sedute di psicoterapia.

Il dolori notturni possono manifestarsi poco prima che un individuo vada a riposarsi, o mentre è a letto e possono variare per intensità quanto per durata.

Cause delle sofferenze

–       Conseguenti ad un trapianto di midollo osseo

–       Retroversione uterina: è una condizione che si verifica quando l’utero si inclina all’indietro piuttosto che in avanti. Colpisce circa il 20% delle donne. Può derivare da un indebolimento dei legamenti pelvici  (è riscontrato frequentemente nella menopausa). Tale anomalia può essere pure ricondotta ad un allargamento di tale organo (generatosi per via di una gravidanza o di un tumore alle ovaie) o originarsi dal tessuto cicatriziale formatosi a seguito di un’infezione sessuale o di un’infiammazione dell’endometrio. Gli ultrasuoni permettono di rivelare l’esatta posizione dell’utero. Solitamente l’individuazione  delle cause per cui questo organo ha deviato dal suo asse consentirà di risolvere, di conseguenza, anche i disagi che ciò comporta (a meno che l’alterazione non sia di natura congenita). Lo svolgimento di attività fisica moderata ed equilibrata induce sollievo.

–       Postumi di un parto

–       Mal di denti: può essere dovuto al  bruxismo, ossia ad un digrignamento inconsapevole dei denti (induce pressione sui muscoli, sui tessuti e sulle altre strutture intorno alla mascella). Si ritiene che questa cattiva abitudine sia legata all’ansia o allo stress. Si può tentare di risolvere cercando il ridurre la tensione emotiva e/o usando un bite (un paradenti di resina o di gomma) che permette di arrestare la degenerazione dello smalto e della dentina.

–       Dentizione nei neonati: benché passi quasi inosservata, questa affezione può dar luogo ad una salivazione abbondante che può irritare la pelle del viso ed a una sofferenza riguardante i dentini (o meglio le gengive) che, in tal modo, interrompe il sonno notturno del bambino. Si può affrontare grazie all’ausilio di un anello di dentizione refrigerante (svolge un’azione disinfiammante) o tramite l’impiego di pomate omeopatiche anestetizzanti.

–       Da allattamento al seno: può insorgere per via di una flogosi della ghiandola mammaria.

–       Disturbi del ciclo: possono derivare da una menorragia (eccessivo sanguinamento mestruale associabile a dei fibromi, a dei polipi,  a dei disturbi della tiroide), o da dismenorrea (flusso dolorosissimo che può essere anche dovuto agli alti livelli di prostaglandine responsabili delle contrazioni uterine).

–       Conseguenti ad un’operazione genitale mutilante (dopo un’isterectomia, l’ ovaio residuo può dar luogo a delle fitte cicliche, croniche, permanenti e talvolta provoca dei fastidi durante il rapporto sessuale).

–       Prolasso degli organi pelvici: l’utero, la vescica fuoriescono dalla vagina (a seguito della nascita di un figlio, per via dell’obesità o della vecchiaia) e vanno riposizionati nella loro sede originaria.

–       Neoplasie spinali: sono delle condizioni che possono essere maligne (come il condrosarcoma che colpisce la cartilagine e si fronteggia con l’asportazione della massa tumorale e con la radioterapia) o benigne (come l’emangioma che colpisce i vasi sanguigni e si affronta, normalmente, con dei corticosteroidi).

–       Climaterio: è un cambiamento fisiologico che incide sulla vita delle persone. Negli uomini comporta la perdita della funzione testicolare che si manifesta con un calo del desiderio, con delle vampate di calore e talvolta con un’instabilità motoria. Per le donne è un periodo di transizione che indica il declino della funzionalità ovarica. Per queste ultime si prospettano stati di ansia, difficoltà nel concentrarsi, aumento del peso corporeo, diminuzione del volume della struttura ossea dorsale, tribolazioni articolari  (riscontrabili pure nei maschi). Per frenare la demineralizzazione dello scheletro questi soggetti dovrebbero iniziare a curare l’alimentazione ed a svolgere regolarmente uno sport, tanto meglio se praticato all’aria aperta. Si potrebbero affrontare tali disagi avvalendosi di rimedi fitoterapici.

–       Irritazione di un nervo cervicale: questa può capitare quando una persona ha tenuto il collo in una posizione scomoda che si è protratta per diverse ore. Perfino della tensione o dei postumi di un trauma da incidente stradale possono far insorgere tale stato. Il tormento si può concentrare nella fronte, o dietro gli occhi o ancora nella nuca. Generalmente è meglio non ricorrere alle medicine per far passare  tale disturbo (il loro costante utilizzo potrebbe provocare un’emicrania da farmaco). Piuttosto è meglio usare una borsa di acqua fredda, o ricorrere a delle tecniche di rilassamento, o affidarsi ad un chiropratico.

–       Dolori di crescita: al culmine della pubertà si ha un aumento della massa, soprattutto di alcuni muscoli (come i bicipiti, tricipiti, quadricipiti). Tuttavia – delle volte – le ossa in cui si inseriscono i flessori, gli estensori, gli abduttori, gli adduttori,  non hanno completato la loro crescita (sono immature, cartilaginose). Quindi non appena l’adolescente praticherà un’attività fisica abbastanza impegnativa, i suoi muscoli andranno a tirare sulla zona di inserzione tendinea, provocando una fitta riguardante l’osso in crescita e genereranno un’infiammazione locale. Tuttavia, trattasi di sintomatologia dolorosa transitoria;niente di veramente allarmante. I medici sono propensi a pensare che tali dolori si sviluppino nei bambini e nei ragazzini che hanno svolto degli esercizi vigorosi durante il giorno e/o nel pomeriggio. Un buon massaggio alle ginocchia, alle gambe, aiuta i piccoli a rilassarsi ed a far sparire le loro paure in merito a tali allarmi per loro nuovi. All’occorrenza si può somministrare loro un blando analgesico (solo ed esclusivamente dietro prescrizione medico-pediatrica).

–       Sindrome del tunnel carpale: il paziente colpito da questa patologia presenta del dolore alla mano, al polso, debolezza dell’arto, intorpidimento e/o formicolio in corrispondenza della muscolatura delle dita innervata dal nervo mediano quando quest’ultimo risulterà irritato da un eccessivo sfruttamento. La sua tribolazione può diventare così forte che si può  estendere al braccio ed interrompere il sonno. Sono diverse le soluzioni, ma la meno invasiva è quella che prevede l’eliminazione di gesti motori e/o le posture che quotidianamente si compiono ed assumono e che sono direttamente correlate all’insulto del nervo stesso. Qualora ciò non fosse sufficiente, nei casi più gravi, si ricorrerà alla soluzione chirurgica.

–       Mal di schiena cronico: si presenta con un tormento dorsale sordo che può durare per diversi mesi e che può scatenarsi perfino sei volte al giorno. Può  originarsi da errate posture e si manifesta in modo particolare nel cuore della notte. Quando il sofferente si alzerà, sentirà tutta la muscolatura irrigidita e, comunque, quel poco riposo che miracolosamente sarà riuscito ad ottenere non gli avrà giovato.

Tipi di mal di schiena:

.Cervicalgia: dolore localizzato al livello delle vertebre cervicali. Può essere legata o ad un torcicollo (forte contrazione muscolare accompagnata da una forte fitta al collo) o da una artrosi cervicale (può sorgere per un’usura del tessuto connettivo che avvolge le ossa e che protegge le articolazioni; e ciò può accadere per via di incidenti e/o di posture sbagliate). Si fronteggia con degli analgesici o portando un collare (suggerito dall’ortopedico)

. Lombalgia: sintomatologia dolorosa che interessa la regione che anatomicamente investe le cinque vertebre lombari.

. Sciatalgia: è un tormento lombare che parte dalla zona bassa dalla schiena, o dalla regione glutea ed attraverso il nervo sciatico/ischiatico può irradiarsi verso la porzione posteriore della coscia,  il polpaccio ed il piede.

Facendo uso di un buon materasso, di una sedia ergonomica e praticando yoga o svolgendo degli esercizi per gli addominali e per rinforzare la muscolatura lombare e comunque di tutta la schiena (consigliati da un ottimo personal trainer, fisioterapista, osteopata) si arriverà a non soffrire più di tali dolori.

–       Angina stabile: è una fitta retrosternale che si verifica dopo che si è svolto uno sforzo pesante (è da temere di più l’angina instabile che sopraggiunge quando si sta riposando e fa pensare a delle lesioni coronariche).

–       Infarto del miocardio: si manifesta all’improvviso, senza alcuna ragione. Colpisce gli arti superiori, il collo, la mandibola, la schiena.

–       Spondilite anchilosante: affezione infiammatoria che interessa principalmente la colonna vertebrale, le articolazioni del bacino, e quelle sacro-iliache. Si presenta con un dolore assiale, non raramente notturno, associato a dei disturbi inerenti la mobilità della colonna vertebrale (appaiono nella seconda metà del sonno e possono originare dei dormiveglia ad orari prestabiliti). La mattina ci si risveglia intontiti, stremati, e la sera ci si sente affaticati.

–       Alterazioni/fastidi muscolari: insorgono mentre si sta compiendo un lavoro impegnativo o appena lo si è terminato (perfino entro le 48 ore o anche entro una settimana). Tipi di tormento:

. curvatura: lesioni delle fibre muscolari conseguenti ad uno sforzo o da infezione virale. I muscoli sono tesi.

. crampi: contrazioni involontarie della muscolatura.

. allungamenti: si manifestano a seguito di un raffreddamento dell’arto. Generalmente si sviluppano quando si è superato il limite dell’elasticità muscolare, o per via di un pesante carico. Si presentano come delle sofferenze precise, puntiformi.

.stiramento: è un piccolo strappo muscolare (è quindi un affaticamento di media entità)

. strappo muscolare: è una rottura, una disgregazione brutale di alcuni muscoli (o di alcuni fasci di fibre che li compongono). Origina da una ferita mal curata, per la mancanza di un buon riscaldamento, per un movimento errato.

Trattasi comunque di disturbi che si possono prevenire imparando ad utilizzare i pesi e nel sollevarli con la tecnica appropriata e svolgendo dello stretching prima di iniziare uno sport o qualsiasi attività ad impegno fisico.

–       Fibromialgia: il cervello si attiva durante il riposo ed il sonno viene interrotto. I dolori sono diffusi e percepiti dalla muscolatura, dai nervi e dalle ossa. Ci si risveglia deboli. Durante la mattinata non si recuperano le energie, non si riesce a concentrarsi.

Diagnosi

La prima diagnosi la esegue il proprio medico di base che deciderà eventualmente di sottoporre il paziente ai seguenti accertamenti.

Test diagnosticabili

–       Esami del sangue: per scoprire la presenza di eventuali infezioni o  tumori maligni e per accertarsi del livello degli ormoni tiroidei.

–       Raggi x: per osservare la morfologia ossea ed eventuali deformazioni.

–       Risonanza magnetica: per controllare il sistema vascolare.

Trattamenti

–       Manipolazione spinale e/o terapia passiva con ultrasuoni, interferenziale (è un tipo di elettroterapia).

–       Manovre sulle vertebre cervicali, dorsali, lombari effettuate solo ed esclusivamente da specialisti.